PNRR e Sostenibilità: Bonifica del Sito Orfano di Bondeno

WSP Italia consegna il progetto definitivo realizzato secondo i principi di minor consumo delle risorse naturali.

Sede

Bondeno (FE)

Con Determinazione n. 340 del 3 aprile 2024, il Comune di Bondeno (FE) ha affidato a WSP Italia S.r.l. l’incarico per la progettazione degli interventi di bonifica e messa in sicurezza permanente del sito ex PPS Ambiente S.r.l. Il progetto esecutivo è stato consegnato nei tempi previsti e sarà prossimamente oggetto di gara di appalto per l’esecuzione delle opere.

Il sito

Superficie

43.000 m²

Vasche o laghi di cava

8

Contaminanti

Fluoruri arsenico solfati

L’area di intervento è caratterizzata da 8 vasche o “laghi di cava”, originati da attività di escavazione di argilla per la produzione di laterizi, successivamente riempiti con rifiuti classificati non pericolosi. Con Decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 4 agosto 2022, sono state assegnate al Comune di Bondeno risorse PNRR per la bonifica del suolo di “siti orfani”.

Per sito orfano si intende un sito contaminato per il quale il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede agli adempimenti di legge, e non vi provvede il proprietario del sito né altro soggetto interessato, oppure un sito dove i responsabili non abbiano concluso le attività e gli interventi.

Lo stato della contaminazione

Le analisi condotte negli anni hanno evidenziato il superamento dei limiti previsti per vari parametri, tra cui solfati, fluoruri, COD, nichel, vanadio, arsenico e selenio. Le indagini hanno rilevato contaminazione sia dai rifiuti stoccati nelle vasche che nelle acque sotterranee circostanti.

Sono state individuate tre alternative progettuali, valutate in base al rapporto tra costi e benefici per la collettività, alle esigenze specifiche e alle prescrizioni da soddisfare.

Alternative Progettuali

1. Alternativa Zero:
Descrizione: Nessun intervento viene realizzato, mantenendo lo stato attuale del sito.
Implicazioni:

La sorgente primaria di contaminazione (rifiuti nelle vasche 2 e 3) rimane inalterata, continuando a interagire con le matrici ambientali circostanti, in particolare con le acque sotterranee.
Non vengono risolte le problematiche ambientali legate alle sorgenti secondarie di contaminazione.
I fondi finanziati dall’Unione Europea per la bonifica del suolo dei “siti orfani” non vengono utilizzati, lasciando irrisolta una problematica ambientale in corso da circa 20 anni.

2. Alternativa Uno:
Descrizione: Rimozione completa della sorgente primaria di contaminazione (rifiuti nelle vasche 2 e 3) e delle sorgenti secondarie di contaminazione.
Implicazioni:

Risoluzione definitiva delle problematiche ambientali connesse al sito.
Significativi impatti ambientali legati al cantiere, tra cui Rischio di dispersione di sostanze pericolose durante gli scavi, Emissioni di polveri e rumori, incremento del traffico veicolare per il trasporto dei rifiuti e dei materiali di riempimento, Consumo di risorse naturali per il rimbonimento dei volumi escavati.
Durata del cantiere stimata in almeno un anno e mezzo.
Elevato investimento finanziario, ben oltre il finanziamento disponibile.

3. Alternativa Due:
Descrizione: Messa in sicurezza permanente (MISP) delle vasche 2 e 3 tramite cinturazione perimetrale e capping superficiale, con interventi mirati sulle sorgenti secondarie di contaminazione.
Implicazioni:

Risoluzione delle problematiche ambientali legate alla sorgente primaria di contaminazione, limitando le interazioni con le matrici ambientali circostanti.
Risoluzione delle problematiche ambientali legate alle sorgenti secondarie di contaminazione.
Limitazione degli impatti ambientali del cantiere, con:
Modesta movimentazione dei terreni.
Limitato incremento del traffico veicolare.
Contenuto consumo di risorse naturali.
Durata del cantiere stimata in circa 6 mesi.
Investimento stimato entro il limite dei fondi disponibili.

La soluzione progettuale raccomandata e adottata è la Alternativa Due, pensata per coniugare sostenibilità ambientale ed economica. Essa non solo risolve le problematiche ambientali, ma lo fa riducendo al minimo gli impatti collaterali negativi sul territorio, sulle comunità locali e ottimizzando l’uso delle risorse a disposizione.