L’area dello stabilimento ubicata in un contesto pianeggiante, a ridosso del centro abitato ed è stata oggetto di altri interventi di bonifica seguiti da WSP. Sul lotto in oggetto, che occupa una superficie di circa 13.700 mq, non sono più presenti attività produttive e buona parte della superficie risulta coperta da vegetazione spontanea, in particolare nella zona ud-occidentale. Nel corso degli anni sono state condotte presso l’area dello stabilimento dismesso numerose campagne di indagine atte a verificare lo stato qualitativo dei terreni e delle acque sotterranee: nel lotto in oggetto è stata riscontrata una presenza massiccia di ceneri di pirite e di terreno frammisto alle medesime, fino a 2,30 m di spessore.
I lavori sono stati avviati nel marzo 2022, e nel novembre 2022 sono stati sospesi per permettere la redazione di una variante progettuale, a fronte delle economie generatesi dal mancato smaltimento dei terreni contaminati: la variante permetterà il recupero dell’area anche dal punto di vista urbanistico/sociale.
L’obiettivo dell’intervento in progetto è quello di realizzare opere di salvaguardia ambientale a protezione dei possibili impatti prodotti dalla presenza di ceneri di pirite, in continuità rispetto agli interventi già realizzati nelle aree limitrofe al lotto in oggetto. Il progetto è stato realizzato nelle seguenti fasi: attività di cantierizzazione, attività preliminari alla MISP, realizzazione del diaframma perimetrale, realizzazione del capping superficiale, opere di regimazione delle acque meteoriche. L’intervento è in corso di realizzazione: in corso d’opera vengono effettuati i collaudi, in particolare sul diaframma perimetrale e sul capping superficiale.
Il diaframma plastico, realizzato con un premiscelato, ha manifestato una permeabilità a 28 giorni non superiore a 1x10-9 m/s, come previsto da progetto.
Il pacchetto del capping superficiale è costituito, dal basso verso l’alto da: geotessile di protezione anti pinzonamento, geomembrana in HDPE dello spessore di 2 mm, geocomposito drenante per la captazione delle acque di infiltrazione, strato sommitale dello spessore di 50 cm, costituito da terreno vegetale.
Completano l’intervento le opere di regimazione delle acque meteoriche, attraverso la posa di manufatti di regolazione della portata (pozzetti con bocca tarata) in corrispondenza delle sezioni di chiusura dei sottobacini idraulici.