WSP Italia da qualche tempo assiste e promuove l’aumento delle richieste di progetti relativi a impianti agrivoltaici. Se ben ingegnerizzati, si tratta di compromessi intelligenti che coniugano l’accelerazione della transizione energetica col recupero dell’utilizzo tradizionale del suolo.
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Italia
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venerdì 11 luglio 2025
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WSP Italia è richiesta come Technical Advisor in tutte le attività ingegneristiche e ambientali necessarie all’autorizzazione di tali infrastrutture: siamo ad oggi a fianco di importanti Clienti nazionali e internazionali su alcune decine di progetti AgroPV distribuiti in tutto il territorio nazionale Isole comprese, con singole potenze variabili da 10 a 200 MWp.
Negli ultimi tempi i maggiori investitori del settore delle energie rinnovabili si stanno focalizzando su tale approccio, perché dal punto di vista autorizzativo esso sta ottenendo corsie preferenziali presso gli Enti: tale tipologia di impianti è meno impattante rispetto ad installazioni standard in quanto a consumo di suolo, quindi risolve le preoccupazioni delle comunità coinvolte e dei loro amministratori.
L’Agrivoltaico o “AgroPV” è una modalità di realizzazione di impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile solare, che si differenzia per il fatto di preservare e garantire nel sito interessato, esteso decine o anche centinaia di ettari, la coesistenza della fonte di energia rinnovabile con un certo livello di attività agricolo-pastorali, contribuendo a preservare l’identità socio-culturale tradizionale del territorio mentre diviene parte attiva della Transizione Energetica.
Il Ministero della Transizione Ecologica (Mi.T.E.) ha dettato le prime linee guida in cui vengono descritte le caratteristiche e i requisiti minimi che un impianto fotovoltaico deve possedere per essere definito AgroPV. La realizzazione di impianti AgroPV davvero efficienti comporta una accentuata crucialità delle fasi progettuali rispetto alle installazioni fotovoltaiche standard; in più vanno considerati e ottimizzati anche ulteriori elementi peculiari come ombreggiamenti, richiesta idrica, supporti per le piante, erosione e regimentazione delle acque meteoriche etc.
Una delle soluzioni, ad esempio, è prevedere l’innalzamento dei moduli fotovoltaici oppure creare tettoie solari che consentano il passaggio di macchine agricole e bestiame: tale approccio è stato applicato da WSP anche per coltivazioni in serra. Per tali ragioni, l’approccio AgroPV implica una diminuzione di produttività energetica rispetto a impianti fotovoltaici normali di pari estensione: un impianto può presentare tra il 30 e 50% in meno di superficie a celle solari rispetto a una installazione standard.
La soluzione per coniugare al meglio gli obiettivi contrastanti di limitare il consumo del suolo con la produttività energetica, come detto consiste nel porre particolare attenzione alla fase di ingegnerizzazione. Si può ricorrere all’utilizzo di strutture cosiddette tracker ad inseguimento solare e pannelli a moduli bifacciali che aumentano l’efficienza. Nei progetti che gestisce, WSP Italia arriva a garantire ai Clienti produttività stimate tra il 70 e 80% rispetto a un impianto fotovoltaico standard di pari estensione.
Il ruolo del team di progetto diventa cruciale: sta ad esso individuare le soluzioni che rendano tecnicamente realizzabile ed economicamente sostenibile l’AgroPV nel rispetto della Normativa vigente.
Rocco De Luca
Ingegnere ambientale, esperto di configurazioni PV di WSP
Rocco De Luca
Ingegnere ambientale, esperto di configurazioni PV di WSP
La producibilità dell’impianto fotovoltaico AgroPV rispetto a quelli standard è predeterminabile mediante l’utilizzo di applicativi specifici. “Un ulteriore parametro peculiare di tali installazioni che va tenuto in considerazione, riguarda la determinazione dei mutui ombreggiamenti che le strutture tracker apportano alle strutture fisse e viceversa” conclude Rocco.
L’AgroPV presenta alcuni vantaggi per certe tipologie di attività agricole: i pannelli fungono da protezione contro piogge forti e grandine; creano punti d’ombra; consentono di limitare il riscaldamento al suolo, favorendo l’idratazione e lo sviluppo di certe coltivazioni; i supporti delle strutture possono essere utilizzati per realizzare sistemi di irrigazione. L’AgroPV agevola inoltre il recupero di aree a bassa produttività agricola, oggi ad alto rischio di abbandono e degrado idro-geologico, integrando il mantenimento di un certo livello di produzione agripastorale con il reddito della produzione energetica.
Oltre alle esperienze progettuali, WSP Italia mette a disposizione anche competenze consulenziali nel campo della flora, fauna e biodiversità, utili per intraprendere studi di piani specifici per la sostenibilità delle coltivazioni, finalizzati ad esempio a reintrodurre erbe, piante e fiori autoctoni nel sito per fornire nettare e habitat agli insetti impollinatori. Si tratta sovente di piccoli accorgimenti che possono portare a grandi risultati, non solo in termini della sempre più rilevante salvaguardia della biodiversità.
Ad esempio, l’introduzione negli impianti di erbivori come le pecore può comportare una importante riduzione di costi operativi: gestiscono la proliferazione di piante infestanti che possono colonizzare i siti più trascurati o in costruzione. La loro presenza di fatto limita il rischio di incendi in prossimità di impianti elettrici, elimina la necessità di irrorare erbicidi o di regolari falciature, dispendiosi controsensi rispetto all’obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.